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Scopazzi

Gli SCOPAZZI  (AP= apple proliferation) è una grave fitopatia che interessa il melo e provoca gravi alterazioni delle qualità delle produzioni portando anche alla morte della pianta. La malattia è provocata da un fitoplasma, microrganismo simile ad un batterio privo di parete cellulare che si localizza nel floema della pianta ostacolando la circolazione della linfa elaborata e danneggiando l'equilibrio ormonale della pianta.
nel riquadro alcune piante arrossate


TRASMISSIONE


I fitoplasmi possono essere trasmessi da una pianta infetta ad una sana tramite: anastomosi radicale
  • anastomosi delle radici: gli apparati radicali di piante contigue entrano in contatto tra loro e frequentemente mettono in atto delle "unioni" che non sono solo di tipo meccanico ma vanno ad interessare i fasci conduttori. E' possibile che tra radici provenienti da due o più piante si instaurino questi ponti naturali attraverso i quali gli alberi si possono scambiare diverse sostanze;
  • insetti vettori come le psille: Cacopsylla picta e Cacopsylla melanoneura;
  • innesti spontanei di radici o rami (non è da escludere);
  • l'utilizzo di materiale vivaistico infetto.

SINTOMI
  • presenza di scope caratterizzata dall'emissione incontrollata di getti;
  • colorazione rossastra delle foglie che può interessare una parte o l'intera chioma;
  • produzione di frutti di piccole dimensioni, verdi e untuosi, con il picciolo lungo ed un sapore erbaceo e amaro;    
  • formazione di una rosetta di foglie all'apice dei germogli;
  • presenza di stipole ingrandite alla base del picciolo delle foglie;
  • fioriture fuori stagione;


scopemazzetti fiorali con stipole molto evidenti                       stipole ingrandite
 



I sintomi sopra elencati, da soli non sempre indicano una piante infetta, per questo devono manifestarsi almeno due di questi sintomi per confermare la presenza della malattia; ad esempio: ritorni a fiore tardivi e scope
                   -   arrossamento fogliare e mele piccole;
                   -   arrossamento fogliare e stipole ingrandite;
                   -   stipole e mele piccole;
                   -   clorosi e scope;
                   -   ritorni a fiore tardivi e scope.

      
     In particolare,
la sintomatologia varia nell'arco dell'anno manifestandosi nel seguente modo:

A FINE STAGIONE: le piante scopazzate tendono ad evidenziare:

  • una consistenza delle foglie che al tatto risulta cartacea;
  • una filloptosi precoce rispetto alle piante sane che inizia dalle parti apicali;
  • una vegetazione delle piante sintomatiche poco matura;
  • sui germogli non maturi le foglie apicali rimangono in pianta anche dopo la cascola naturale.

DURANTE L'INVERNO:germogli con accrescimento anomalo

  • le tipiche "scope";
  • la presenza di legno arrossato, non maturo e di consistenza elastica;
  • perdita di dominanza apicale caratterizzata dalla presenza di gemme ravvicinate, appuntite e internodi raccorciati;
  • presenza di gemme arrossate.

 A INIZIO STAGIONE:

  • l'attività riprende 4-5 giorni prima rispetto alle piante sane;
  • presentano una vegetazione molto più lussureggiante;
  • compare una leggera colorazione arrossata.

IN ANNI SUCCESSIVI: le piante possono presentare una chioma meno fitta e diventare più sensibili alle malattie.
L'affermarsi di sintomi è più evidente in piante vigorose rispetto a quello giovani.


COME INTERVENIRE?  difesa e lotta


Gli scopazzi sono una fitopatia molto importante che bisogna controllare e osservare periodicamente. Si può intervenire in diversi modi e più precisamente conviene adottare una strategia di contenimento degli scopazzi che prevede l'estirpazionedelle piante malate e una adeguata difesa fitosanitaria contro gli insetti vettori.
E' quindi necessario effettuare i seguenti interventi:
  • estirpare le piante infette asportando la maggior quantità di radici poichè il fitoplasma nel periodo autunnale tende a concentrarsi nell'apparato radicale; questa pratica permette di diminuire la carica d'infezione sul territorio ma non è risolutiva poichè è impossibile eliminare le sorgenti di inoculo (piante selvatiche o abbandonate). In impianti giovani le piante infette rimangono perennemente debilitate e quindi è consigliato estirpare quelle con sintomi gravi. In impianti adulti, quando il numero delle piante infette è limitato, conviene eliminarle tempestivamente per ridurre il pericolo di infezione. In frutteti in età avanzata con un'elevata percentuale di piante colpite, conviene anticiparne l'estirpazione poichè l'impianto non è più economicamente produttivo. In impianti di età intermedia, è necessario valutare la situazione di volta in volta e l'evoluzione dei sintomi. 
  • utilizzare materiale di propagazione sano;
  • ricorrere al controllo degli insetti vettori attraverso una difesa attiva: è necessario studiare e tenere sotto controllo il ciclo biologico della psilla per sapere quando è il momento per intervenire; di seguito è riportato il ciclo biologico della Cacopsylla melanoneura e C. picta:














Cacopsylla melanoneura                                                                                         Cacopsylla picta



MONITORAGGIO SCOPAZZI 2010


% piante infette

 Con numerosi rilievi e controlli in campo si è potuto verificare come gli scopazzi si siano manifestati in modo differente:
  • per zona: la Vigolana è più colpita rispetto a tutte le altre zone della Valsugana;
  • per età: in piante di 16-20 anni si è riscontrato un maggior numero di piante infette rispetto a piante giovani;
  • per portainnesto: portainnesti vigorosi come M26, MM111 e MM106 manifestano maggiormente i sintomi rispetto a p.i. deboli come M9.






Bibliografia, foto e immagini tratte da:


-   C. Ioratti e W. Jarausch (2008) Scopazzi del melo Apple proliferation, Fondazione Endmund Mach;
-     L. Mattedi, F. Forno, M. Varner (2007) - Scopazzi del melo, conoscenze ed osservazioni di campo; impianti e stampa: Arti grafiche La Commerciale-Borgogno-Bolzano;
-    "Scopazzi del melo" di Provincia autonoma di Trento- Ufficio Fitosanitario Provinciale;
-  Scopazzi del melo, estratti convegno 18 aprile 2010 Istituto Agrario di San Michele all'Adige;
-    FEM - CCT Monitoragio scopazzi 2010, ufficio frutticoltura Vigalzano - Pergine.






     a cura di       Elena Marcolla

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